A partire dagli anni Trenta si era dedicato soprattutto alla fotografia, coltivata durante i frequenti viaggi con la moglie a Venezia e Viareggio. Seguiva il percorso fotografico per intero, non limitandosi a scattare ma proseguendo con lo sviluppo delle pellicole nella camera oscura creata nella cucina di casa. Sono foto particolari, quadri già di per se stesse e se ne accorgerà l’amico pittore Marino Mazzacurati, che intorno agli anni 1938–39 insieme ad alcuni artisti amici, tra cui lo scultore ungherese Amerigo Tot, lo incoraggerà a dedicarsi alla pittura.
F. R. Cavallo
n.b. Le foto contrassegnate da un triangolino rosso non sono scatti di Dino Piazza.
A quasi un secolo di distanza alcune foto appaiono un po' deteriorate